Ha fatto un sogno stanotte?

Nelle nostre sedute il faro è puntato su quello che accade alla e nella relazione terapeutica rispetto al sogno, e la prima cosa che salta all’occhio, o meglio all’orecchio, è che il sogno è innanzitutto un sogno raccontato, strumento, termometro, gioco del dialogo analitico fra paziente e terapeuta. La produzione di libere associazioni appartiene al paziente quanto allo psicoanalista che insieme avviano un processo trasformativo del sogno verso immagini del qui ed ora, de lì e allora e delle prospettive future.

La prospettiva attuale

Oggi il sogno è espressione inconscia di desiderio, di un bisogno, di una relazione incarnata, di un corpo teso ad essere guardato, che è stato guardato e che ha creato paesaggi di sé.

Per usare una metafora usata in seduta con un mio giovane paziente, siamo guardati con gli occhi di chi ci ha accudito. E anche questo emerge nel sogno: le relazioni incorporate che vengono trasmesse di generazione in generazione. Ad esempio i pronipoti dei deportati nel campo di concentramento di Auschiwtz sognavano scene terrifiche mai vissute.

Il sogno è un modo di rappresentarsi la propria storia

Proprio Mauro Mancia scrive sul sogno come una religione della mente con la funzione di rappresentare gli oggetti interni su cui l’individuo ha poi strutturato la propria personalità. È un modo di rappresentare la propria storia per conoscersi e crescere. È proprio in virtù della memoria che collega e salda il presente con il passato, si costruisce una continuità fra inconscio presente e inconscio passato che permette al soggetto di compiere una sua personale storicizzazione. Psicoanalista e paziente si occuperanno insieme dell’esplorazione dei significati che rivestono i processi di storicizzazione del paziente, con particolare attenzione a quello che gli psicoanalisti relazionali chiamano intreccio relazionale.

In che direzione sta andando la relazione terapeutica?

Un’altra sfumatura che riguarda il processo onirico colora il sogno di comunicazioni del momento del processo, di prospettive di movimento, di suggerimenti rispetto alla direzione che sta prendendo il processo di terapia. Il doppio che compare solitamente nel sogno è la struttura del paziente ma anche la prospettiva del trattamento. Ermann ci esorta a riflettere su come mai il paziente ci racconta il sogno proprio in questa fase del processo della terapia. Spostando il focus dell’analisi al processo interattivo e non solo intrapsichico. Chiarificazione e interpretazione del significato interattivo sono le raccomandazioni tecniche dell’autore che sostituisce la ricerca del desiderio inconscio del sogno, a favore di una ricerca e comprensione della tematica della seduta.

Il lavoro dell’interpretazione dei sogni

Il lavoro di interpretazione del sogno diviene complesso: si passa da un’interpretazione personale che rivela al sognatore disagi esistenziali, da un’interpretazione collettiva che coinvolge la coppia analitica in un lavoro di estensione e condivisione delle problematiche personali e universali. E poi si giunge ad un’interpretazione universale, dove si collocano i problemi umani nell’ampio contesto della vita, né egocentrici né antropocentrici. Psicoanalista e paziente si occuperanno insieme dell’esplorazione dei significati che rivestono i processi di storicizzazione del paziente, con particolare attenzione a quello che gli psicoanalisti relazionali chiamano intreccio relazionale.