La tradizione delle dee madri ci offre una nuova prospettiva sull’origine dei problemi emotivi delle donne, soprattutto per quanto riguarda la nascita verginale del figlio e il rapporto della madre con lui. Nei miti, la madre ama sempre il figlio e per questo motivo deve sacrificare qualcosa, come ad esempio nella storia di Iside e Osiride.
I miti delle dee madri
Oggi come allora, molte madri sperimentano la separazione dal proprio bambino quando devono andare al lavoro, e questa viene vista come un sacrificio. Tuttavia, nei miti delle dee madri, osserviamo anche un aspetto terrifico e oscuro, in cui la madre non può sopportare la dipendenza infantile del proprio figlio. L’attaccamento e la debolezza del figlio indeboliscono la madre, così come l’eccessiva sollecitudine della madre indebolisce il figlio.
La sacralità dell’archetipo della Dea Madre Fondatrice è una presenza nella mente di ciascuno di noi ancora prima della nascita. Questo archetipo fa parte dell’inconscio collettivo.
Secondo Jung, l’archetipo della Dea Madre è caratterizzato dalla bontà che alimenta e protegge, dall’emotività e dall’oscurità infera. Tuttavia, ciò che ha maggiori effetti sulla psiche infantile non è tanto la madre personale, quanto l’archetipo proiettato da lei, di “madre amorosa” o “madre terrificante”.
Il sacrificio delle madri
È importante ricordare che questo archetipo è presente in tutti noi e può influenzare il modo in cui percepiamo la figura materna e la nostra relazione con essa. È quindi fondamentale comprendere l’importanza di questo archetipo e come esso possa influenzare la nostra vita. La tradizione delle dee madri ci offre una nuova prospettiva sull’origine dei problemi emotivi delle donne, soprattutto per quanto riguarda la nascita verginale del figlio e il rapporto della madre con lui. Nei miti, la madre ama sempre il figlio e per questo motivo deve sacrificare qualcosa, come ad esempio nella storia di Iside e Osiride.
Oggi come allora, molte madri sperimentano la separazione dal proprio bambino quando devono andare al lavoro, e questa viene vista come un sacrificio. Tuttavia, nei miti delle dee madri, osserviamo anche un aspetto terrifico e oscuro, in cui la madre non può sopportare la dipendenza infantile del proprio figlio. L’attaccamento e la debolezza del figlio indeboliscono la madre, così come l’eccessiva sollecitudine della madre indebolisce il figlio.
L’amore materno fra amore e terrore
È importante prendere consapevolezza di questi aspetti e comprendere come possano influenzare la nostra vita. La tradizione delle dee madri ci insegna che l’amore materno può essere compassione e amore, ma anche sacrificio e terrore. È fondamentale trovare un equilibrio sano e armonioso nel rapporto madre-figlio, per garantire una crescita emotiva equilibrata e soddisfacente per entrambi. La questione dell’identificazione con il figlio non riguarda solo il rapporto tra la madre e i suoi figli naturali. Infatti, una madre che non ha figli propri, riversa il suo amore materno all’esterno, inducendo nelle persone a cui si rivolge una sensazione di eccessiva debolezza riportandole ad una condizione infantile, persino minandone la virilità. L’altro viene privato della propria individualità e pertanto sacrificato.
Il processo di elaborazione
Il processo di elaborazione richiede che i soggetti della coppia esplorino le profondità dell’intensità emotiva dentro sé stessi senza sprofondarne.